Inno dello stupratore

1. L’ inno ufficiale:

… non è pietoso come dicono gli umani, Amore,

ma sordo e crudele quando desidera la preda.

Come un uccello che in pugno serriamo

si dibatte e le ali agita,

così ella s’ oppose tremante;

la lotta (come quella che creò il mondo) generò un mondo altro di gioia ignota.

Inganni ovunque nella sua mente, e a concedersi con astuzia intese.

Non sembrando vinta, vinta ella fu alla fine.

Cristopher Marlowe

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2. Lo stupro come buona notizia:

Using state-level variation in the timing of political reforms, we find that an increase in female representation in local government induces a large and significant rise in documented crimes against women in India.
Our evidence suggests that this increase is good news, driven primarily by greater reporting rather than greater incidence of such crimes.

3. Spiegare lo stupro. C’ è chi ci prova con le analogie:

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Eppure non capisco: o c’ è la pistola o c’ è l’ analogia.

46 pensieri su “Inno dello stupratore”

  1. Detto in altri termini: tutti capiscono come minacciare la denuncia per stupro possa anche essere usato come ricatto. L’ uomo è un gonzo, usciamo da poco da un caso clamoroso.

    E’ dunque normale che se A parla di stupro e B di ricatto, il poliziotto indaghi.

    Quel che non capisco è come lo stesso possa accadere per una rapina. La pistola o c’ è o non c’è, se c’ è il caso è chiuso.

    La truffa finanziaria, per esempio, avrebbe fornito un’ analogia più calzante. E’ una fattispecie dove misurare le parole, le sfumature e il contesto diventa necessario. Le banche hanno truffato i loro clienti vendendo i bond Argentina? Quando deninci una truffa ti fanno il pelo e il contropelo.

    Anche il reato di truffa è stato messo sotto tutela dalla patriarchia?

  2. Cerco di spiegare meglio perché l’ analogia mi sembra palesemente falsa, ovvero perché certe domande mi sembrano sensate in un caso e non nell’ altro. E non per una di distorsione culturale..

    Perché di solito i rapinatori non si difendono dicendo “mi ha fatto beneficienza”? Forse perché la cultura patriarcale non glielo consente?

    Io direi piuttosto che nel CONTESTO accertabile in cui si svolgono le rapine non si registrano frequenti casi di beneficienza. ‘ un dato oggettivo.

    Per contro, nel CONTESTO accertabile in cui si realizza uno stupro, spesso si realizzano anche rapporti consensuali (pensiamo solo allo stupro del marito sulla moglie).

    L’ analogia regge invece con la TRUFFA. Nel contesto in cui si realizza una truffa, spesso si realizzano anche scambi consensuali.

    E allora, primo: la differenza è nei fatti non nella cultura. Secondo: perché mai la cultura patriarcale dovrebbe problematizzare la difesa anche del “truffato”?

  3. non ci capisco niente. Non sono neanche sicura di capire cosa c’entri il patriarcato in generale. Se un uomo in carcere viene violentato da un altro uomo, senza pistola, l’analogia calza? E c’entra il patriarcato? I casi abusi sessuali di uomini su uomini o donen su donne (forte sul debole) in carcere o istituzioni chiuse, o seminari e istituti religiosi, e via dicendo sono all’ordine del giorno. C’entra il patriarcato? I casi di abusi sessuali su minori sono spesso difficili da provare, e si prestano a interrogatori simili a quelli del riquadro: c’entra il patriarcato?
    Per me la violenza è violenza. Chi la subisce, dovrà prepararsi a una dura lotta per essere creduto e avere giustizia. Funziona così, e in parte è dovuto anche al fatto che – come abbiamo visto nei casi di Strauss-Khan o di Assange, o di mogli che denunciano i mariti di aver abusato i figli per ottenerne l’affido (e viceversa) – accertare i fatti non è mai semplice, e la violenza stessa si presenta in molte, diverse forme e sfumature. Che poi avvocati e avvocatesse di stupratori (o di stupratrici – di bambini, per esempio) utilizzino argomenti grottesci, ingiusti e ignobili, è un altro discorso. La legge dovrebbe garantire una giusta difesa a ognuno. In questo difficile processo, l’unico elemento di vero disequilibrio, nel primo mondo attuale almeno, mi sembrano i soldi e l’accesso a una difesa adeguata. E c’entra il patriarcato? Scott Turow, per esempio, diceva a Fahrenheit, qualche anno fa, di avere cambiato idea sulla pena di morte (prima non era del tutto contrario) proprio a causa di questo incontrovertibile disequilibrio.

  4. Non ti sembra inutilmente provocatorio titolare uno dei paragrafi: “Lo stupro come buona notizia”? Mica dobbiamo vendere più copie.
    Potevi tranquillamente scrivere: “L’aumento delle denunce per stupro: una buona notizia”
    Diretto e incontestabile, ma senza penalizzare chi arrivasse qui con alle spalle una storia di stupro.
    Lo dico senza animosità, a titolo di considerazione pesonale.

  5. E i versi di Marlowe sarebbero un “inno dello stupratore” perché “La Ero di Marlowe impara dal suo rapporto con Leandro che le dolci tenerezze dell’amore sono inseparabili dalla percezione umiliante della violenza e le fluttuazioni dal desiderio al timore vengono ben connotate dal poeta..? Ma – leggo, andando oltre nella spiega trovata in rete – “I due si conoscono durante una festa al tempio in onore di Afrodite e Adone e la loro reciproca attrazione non conosce ostacoli, divina si rivela la grazia di Ero a Leandro che senza di lei non può più vivere. L’amore pare vincere ogni impedimento, Ero guida Leandro esponendo la sua lampada alla finestra della torre, mentre lui attraversa l’Ellesponto, quando Leandro giunge a nuoto i due si uniscono in una gioia di breve durata…” Cosa c’entrano l’amore pagano, la passione tra due innamorati, la trasgressione eccetera, con lo stupro? E’ un’analogia? Una metafora? (Non credo…) Neanche questo l’ho capito.

  6. Ma il concetto di “patriarcato” è essenziale per l’ analogia posta. Accantonarlo significa denunciare la falsità dell’ analogia.

    Ho scelto dei versi, al di là del racconto, in cui si evoca un sentimento “sordo” e “crudele”, in cui lei è “preda”, in cui lei “si oppone”, in cui lei “si dibatte e si agita” nel tentativo di sfuggire. Un amore che sboccia come conseguenza della lotta fisica. E’ proprio l’ auspicio segreto dello stupratore: ottenere le grazie e la concessione di un amore tramite la violenza.

    Il dato di fatto è che gli stupri accertati aumentano, che questo sia dovuto alle denunce è una congettura (non campata in aria) dei ricercatori. Anche perché una stima degli stupri non denunciati puo’ essere solo oggetto di congetture.

  7. In effetti il modo con cui il titolo presenta la ricerca è parziale. Certo che fa impressione vedere come un aumento nel tasso ufficiale di stupri sia da considerarsi “una buona notizia”.

  8. capito. Io non capivo cosa c’entrasse il patriarcato. La violenza è esercitata da un x su un y in posizione di inferiorità (fisica, psicologica, ecc). Dire che il patriarcato c’entra è come dire che l’abuso di potere è un tratto di genere e che la violenza è maschile. Cosa che non ho mai registrato empiricamente, vivendo io e osservando gli altri vivere (nell’Italia degli ultimi cinquant’anni).

    Credo anch’io che l’aumento di denunce non corrisponda a un aumento dei casi – anzi. Vale anche per gli abusi su minori o le morti sul lavoro. Quanto alal stima – delle violenze – anch’io penso che si possa solo dire “potrebbe essere così” (che sono diminuite). Ma forse è più realistico pensare che restino stabili, nei millenni, cambiando se mai le modalità.

  9. interessamtissimi, i grafici. Leggerò con calma.
    A proposito di violenza, ma su animali e umani. Ieri sera ho visto (purtroppo solo in parte) il documentario “The cove” (premio Oscar) su Rai5. Molto interessante. Nei delfinari di Taiji, in Giappone, la gente si accalca ammirata e intenerita per vedere e toccare i delfini, che adora, ama e abrama. I bambini comprano i peluche nei negozietti del delfinario, e li stringono al petto. Gli adulti si commuovono a vedere le loro evoluzioni (frutto di ore di massacrante lavoro in cattività). Poi tutta la famiglia mangia al ristorante del delfinario: carne di delfino. Che però contiene livelli di mercurio mille volte superiori a quelli consentiti, con rischi elevatissimi per la salute di grandi e piccoli umani, ed è ottenuta con regolari mattanze lontane da occhi indiscreti e in zone assolutamente interdette a pubblico e giornalisti (pena arresto, intimidazioni, ritorsioni, morte), nella baia omonima. Quella stessa carne imbottita di mercurio viene poi anche smerciata come carne di balena (quindi sicura) nei supermercati.

  10. Sì, ma qui l’elemento autolesionista (o sadomaso) è scoperto visto che gli effetti da avvalenamento di mercurio sono devastanti per l’uomo. Mi interessava sottolineare questo aspetto, “paradigmatico” del nostro (di tutti, non solo dei giapponesi) modus operandi nel ramo animali e alimentazione. C’è un prezzo da pagare (in termini economici, di sostenibilità, di salute, di umanità e via dicendo…). Almeno così sembrano pensare molti: hai visto il grafico di Pinker sul vegetarianismo?

  11. p.s. possiamo trovare mille e una obiezioni ragionevoli al vegetarianismo, ma la direzione in cui va il mondo è quella. Nei tempi lunghi del mondo, certo: ci sono ancora paesi che non aspettano altro che ingozzarsi di carne come gli americani per qualche secolo, finché non si ritroveranno come loro: 200chili a capoccia, con tre bypass e 2-3 infarti pro-capite. Intanto, procede la ricerca sulla carne artificiale. E procedono le ripianificazioni degli allevamenti in chiave più umana e sostenibile per tutti, uomini e animali. bene. Forse alla fine ci sarà un riequilibrio. Un numero tot di non-mangiatori di carne, e un numero tot di mangiatori carne su altre basi.

  12. p.p.s. io sono ancora una mangiatrice di carne, ma “in cammino” come si dice per le robe di fede.

  13. Il libro di Hal Herzog è una lettura obbligatorio per l’ amante degli animali 8vegetariani e vegani in primo luogo). Un top scientist non certo militante compie una meta rassegna sull’ argomento per ribadire che le nostre attitudini verso gli animali sono per lo pià connaturate, la cultura è solo un rivestimento. Questa vocazione al fallimento assimila certe lotte pro-animal ad altre pro-woman. Bisogna rassegnarsi al fatto che alcune caratteristiche dell’ uomo, se cambiano, cambiano dopo migliaia di anni (e non sappiamo in che senso). Facciamone allora, al limite, una scelta personale senza buttarla in politica. Sempre consci di tutti i limiti.

    Alcuni passaggi scelti random tanto per far capire i traumi a cui puo’ andare incontro l’ ingenuo leggendo il libro:

    dolphins don’t actually have the curative powers some claim they have (22); there’s no evidence that pet owners have different personalities than non pet owners (28); having to kill and cut up an animal does not stop one from eating meat (189); the majority of people who abused animals as children do not grow up to be violent (30); and 80% of serial killers do not have a known history of cruelty to animals (31). Animal cruelty is not perpetrated by inherently bad kids but by normal children who will eventually grow up to be good citizens” (34).

    1. interessante! Avrei tante cose da dire su ognuno dei suoi punti, ma mi scoppia la testa solo a pensare di doverlo fare, cioè di mettere ordine nei pensieri abbastanza da scriverli in modo ragionato e sensato. Un mio baco di sistema!

  14. la direzione non è il vegetarianismo ,ma la riflessione sul nostro modus operandi, e le varie altre opzioni praticabili. Carne artificiale, allevamenti umani, vegetarianismo eccetera. Il vegetarianismo mi sembra solo un indicatore di un cambiamento di rotta.

  15. ahaha “allevamenti umani”, ho scritto! eh, ma ci arriveremo anche a quello, tra clonazione e ingegneria genetica. E’ il progresso, bellezza!

  16. e per chi ne avesse lo stomaco, ci sarebbero da vedere anche i due documentari di Frederick Wiseman: “Meat” e “Primate”, per restare in tema uomo-animale.

  17. a proposito di “Meat”, il commento di un utente di imdb (sempre interessanti):
    “It is a poignant representation of man’s ability to desensitize himself to the plight of coexisting animals on this planet.

  18. Non so se vedrò film del genere, io non riesco nemmeno a entrare nel mattatoio, e ho un brutto precedente con la visione di Cannibal Holocaust, il famoso snuff movie in cui Barbareschi uccideva dal vivo il porcellino. Questo sepbbene apprezzi i piatti di carne).

    Ci vediamo presto, domani vado in ospedale per un “interventino”, cosicché questa settimana sarò silente (a meno che decida all’ ultimo momento di portare il pc).

  19. ma certo che lo porti, il pc, che sei pazzo? C’è la presa, in ospedale. Fammi sapere, facci sapere, lo so che hai due o tre famiglie alle spalle, oltre a quella che hai formato, ma quando c’è da buttarla in caciara, io sono sempre qui pronta a sbuffoneggiare a comando! Potrei anche farti il massaggio del piede olistico virtuale (a davide ho fatto quello reale), che cura tutto dal torcicollo al delirium tremens.

    1. Anche qui, come per la musica, voto per il massaggio reale, non virtuale. Ultimamente sto esercitando tutti e cinque i sensi, tatto incluso!

      1. PS: esercitando il gusto, si scoprirà quanto autolesionista sia privarsi della carne. È roba da non credersi che ci sia gente così scervellata da farlo. Anche se quando c’è di mezzo il genere umano ho imparato a non stupirmi più di nulla.

  20. mi hai convinto, davide: solo per contraddire chi fa affermazioni così supponenti, entro nel club degli scervellati di questo sciagurato genere umano, di cui tu, per tua fortuna, formi una categoria a parte. Altolocata, illuminata, chiaroveggente, adulta (eh, ma occhio a quell’iPhone, è un giochetto che dà dipendenza) razionale e ragionevole.
    Potessi (io) crepare se mangio più un microbo di carne, da ora, da questo istante. Per il gusto di fare il contrario di quello che fai tu, mica per nient’altro.
    Senza polemica, eh.

    1. Che vuoi che ti dica, libero autolesionismo in libero stato. Per cui, se vuoi trasformarti in erbivora, accomodati.

  21. “È roba da non credersi che ci sia gente così scervellata da farlo.Anche se quando c’è di mezzo il genere umano ho imparato a non stupirmi più di nulla.”

    Vale anche per Rilke, Mahler, Einstein, Leonardo, Wagner, eccetera. In Italia i vegetariani sono circa 7 milioni (primo paese europeo per numero di vegetariani, dati eurispes), e se li sommiamo a tutti gli altri a cui hai dato degli “scervellati” stupisce che l’Italia esista ancora, davvero. Specie dopo il passaggio di “tristi figuri” come Leonardo.

  22. p.s. sempre per Dabide: io ho concluso la mia prima settimana da vegetariana. Ho mangiato molte cose diverse, alcune molto buone (riso con funghi e tofu). Spero solo di non aprire le porte ad Auschwitz se non mangio agnelli (convenientemente sgozzati da altri) per uno stupido puntiglio autolesionista (fare il contrario di quello che fai tu). Incrocio le dita.

  23. Diana, ti ho già detto tutto. Se vuoi farti del male inutilmente, rinunciando a cibi prelibati, accomodati. Se pensi che perché ci sono altri 7 milioni che lo fanno è senz’altro intelligente, e che se lo faceva Einstein allora è doppiamente furbo, mi fai sorridere. Ci sono al mondo parecchi miliardi di persone che non mangiano carne di maiale, ce ne sono parecchie altre centinaia di milioni che non mangiano le mucche. C’è chi non mangia nemmeno le uova (potrebbero contenere vita! l’ho sentito sabato mattina su Radio 3) e il latte (quanti poveri bovini soffrono per fornirci il latte!). Ci sono miliardi di animali che invece se ne fregano di questo genere di precetti campati per aria, e si mangiano piacevolmente tra di loro. Pensa che ci sono animali (come le volpi, tanto per dirne uno) che ammazzano per il solo piacere di farlo. Noi siamo creature intelligenti e dovremmo ambire all’infliggere minor sofferenza possibile alle altre creature viventi. Ma, tanto per citare l’Einstein che ti piace, semplificare oltre un certo limite non è cosa buona. E il vegetarianesimo è una semplificazione oltre ogni limite. Un vegetariano veramente coerente ha solo una strada per ridurre il suo impatto sulle altre creature. Suicidarsi. Oltretutto così facendo il suo cadavere nutrirebbe qualche miliardo di felicissimi organismi e microorganismi!

  24. Ma poi, come non guardare esterrefatti agli equilibrismi cui si assiste spesso in certi portatori di istanze esasperatamente contronatura? L’essenza del vegetarianesimo è la compassione verso gli animali. Temo che non sia raro incontrare persone molto più compassionevoli verso gli animali (non costa nulla, al limite un’ipocrita rinuncia alla bistecca) di quanto lo siano verso gli umani (è molto più faticoso, lo sappiamo bene)!
    Ho conosciuto persone inorridite all’idea di far abortire una gatta, ma che di fronte all’idea di una donna che abortisce si trincerano dietro alla frase più ipocrita del mondo: “non giudicare”.

    (Non prendere il termine “contronatura” letteralmente, so che nel mondo iperantropizzato in cui viviamo oggi questo termine non ha senso, ma sono certo che capisci bene cosa intendo.)

    1. ah, e il tuo argomento – quello dell’ipocrisia – è applicabile a qualsiasi cosa. Potrei dire “c’è tanta gente coi cartelli davanti alle cliniche dove si abortisce, che si strappa i capelli per i bambini non nati e poi torna a casa e picchia i suoi”.
      Che argomento è? O se è un argomento valido, lo è nei due sensi.
      I “self-righteous” stanno dappertutto.

  25. “Se pensi che perché ci sono altri 7 milioni che lo fanno è senz’altro intelligente.”
    No, sei tu che pensi che sono tutti e 7 milioni dei deficienti. E’ a questo che si reagisce, leggendo il tuo commento. E ci fai pure sopra una lezioncina??? Va là.

  26. Beh, ma sono o non sono autorizzato a considerare stupido l’autolesionismo? Faccio del male a qualcuno se lo penso? Finché questi non mi bloccano la vendita di carne, facciano come credono, ma lasciami libero di pensarne quel che mi pare. Incidentalmente, trovo altrettanto stupido l’eccesso di consumo di carne dell’astinenza. Come qualunque altro eccesso. Devo ancora vedere un estremismo che abbia prodotto qualcosa di buono.

    Nota che non credo che se Einstein, per quanto simpatico, fosse da prendere a modello di vita solo perché aveva una mente matematica eccezionale.
    Non credo nemmeno che ci sia molta gente che sta con i cartelli davanti alle cliniche dove si abortisce e poi va a casa a picchiare i bambini. Se conosci qualche caso, ti prego di evidenziarmelo. Esattamente come non credo nemmeno che ci siano molte donne vegane/vegetariane che praticano l’IVG, ma se dai un’occhiata sui siti, molte di esse affermano di essere pro-choice. Per le altre, non se la sentono di dire che è sbagliato. Mentre sul giudicare sbagliato cibarsi di carne, di dubbi ne hanno zero.

  27. Se è per questo, c’è chi è arrivato a posare il cartello pro-life per sparare ai medici.
    Il fatto che uno sia vegetariano (o pro-life), non mi dice niente della persona che è, se non che non mangia carne. A quel punto posso
    a) chiedermi: chissà come mai? sono curioso di sapere cosa pensa e come c’è arrivato; se è onesto oppure no, se c’è qualcos’altro da sapere, se c’è una coerenza nel suo modo di vivere e di pensare.. (ad.lib);
    b) dichiarare (senza nessun tipo di indagine preliminare): è un deficiente, ipocrita, autolesionista e quasi certamente abortista.

  28. Diana, ho solo detto che è autolesionista. Tutto il resto l’hai ricavato tu. Credo che sia plausibile pensare ad una certa correlazione tra stupidità ed autolesionsimo, ma non credo che le due cose siano sempre indissolubilmente legate. Anzi, autolesionsiti lo siamo spesso tutti, e se io non lo fossi non sarei qui a perdere tempo in questa improduttiva discussione.

    Sul punto a: sono curioso, tutti i comportamenti umani bislacchi mi incuriosiscono e mi sono pure preso un libro di Safran Foer sul tema, oltre ad aver discusso la questione con varie persone vegetariane (che mi hanno sempre dato l’idea di non avere le idee molto chiare, ma solo essere animate da un animalismo che a me piace poco, a volte accompagnato da scarso amore per il genere umano). Diverso è il tuo caso, infatti tu non sei veramente vegetariana, lo sei solo per presunta ripicca. Solo che non capisco come tu possa pensare di farmela non mangiando carne, e questo te lo dico dall’inizio.

    1. La ripicca non è razionale, è pensiero magico: mi piace pensare che l’idea che ci sia un vegetariano in più grazie a te possa darti fastidio. Del resto, quello che ottieni col tuo atteggiamento è sempre lo stesso risultato: se uno era indeciso tra due opzioni, preferirà quella che scarti tu.

  29. Ma Diana, davvero pensi che l’idea che ci sia un vegetariano in più possa darmi fastidio? Magari un po’ sorridere, questo sì!

  30. no, non ce ci sia un vegetariano in più, che ci sia grazie a te. Che ci sia uno scellerato in più grazie a te. Che ci saranno tanti pro-choice in più, grazie a te e a chi adotta le tue strategie. Non so se ti possa dare realmente fastidio (sto solo facendo una magia), ma potrebbe/dovrebbe darti da pensare su quelli che sono i tuoi veri obiettivi e come scegli di perseguirli.
    Se poi ti faccio sorridere, bene! Sono sempre favorevole al sorriso, al massaggio del piede, a ridere e a buttarla in caciara cameratescamente, perché la vita è dura.

  31. Non considero i vegetariani degli scellerati. Semplicemente li considero come i mussulmani che non mangiano carne. Posso anche rispettarli, ma non invidiarli né in fondo comprenderli.
    Certo, se ci fosse un solo pro-choice in più per causa mia, la cosa mi darebbe fastidio. Questi i danni non li fanno solo a se stessi. Se ci fossero 100 vegetariani in più, non mi importerebbe affatto. Peggio solo per loro.

  32. il procedimento è lo stesso: sei una fabbrica vivente di vegetariani, pro-choice, tifosi di calcio, atei, e via dicendo. In un certo senso, sei un riequilibratore del tuo stesso universo. Lo relativizzi, insomma.

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