Le brutte prediche di Barbara Spinelli

Alla ricerca di riferimenti esistenziali, anelo a una figura da poter seguire, da pedinare; spero d’ imbattermi in una musa in grado d’ instradare la mia riflessione.

In questi casi, parla l’ esperienza, puo’ essere persino più utile confrontarsi col pensiero che sentiamo più distante, più antitetico al nostro; detto in altri termini, viene buono anche un contro-maestro.

In passato avevo scelto Michele Serra, ma un odioso sentimento di leggera simpatia mi legava pur sempre a costui. Come negare certe sapide uscite, come non apprezzare la sua facilità di linguaggio. Era quello un sentimento imbarazzante che neutralizzava l’ ispirazione.

Riprovo allora con Barbara Spinelli, all’ epoca messa da parte per la sua verbosità confusa che sottraeva energie all’ analista. Di certo la sua natura mi si confà: ogni volta che apre bocca sento chiara la sensazione che ha perso l’ occasione per tacere, e siccome questo accade da anni, penso ormai che lei sia il mio uomo.

Inoltre, in questo caso, non c’ è certo il rischio di venir fregati dalla simpatia: un moralismo in continua spola tra il saccente e il pedante ci mette in salvo su quel versante. Nemmeno lo stile potrà mai reclamare indulgenze; quel procedere sciatto, da verbale dell’ arma, che di tanto in tanto s’ interrompe per inzupparsi in un lirismo mellifluo o imbrattarsi con un’ apostrofe ottocentesca, un afflato di seconda mano che si gonfia col mantice dell’ odio covato dietro le quinte.

Due gli aspetti sgradevoli della scelta, il primo: sento che ci toccherà spesso incrociare il Berlusca visto che la Nostra si sente come un cristo inchiodato alla croce dal centurione brianzolo.

In secondo luogo devo mestamente notare l’ ineluttabile espressione prolissa, la chiara preferenza a esternare in forma “sbrodolata”; non riesce proprio a fare altrimenti. Cosicché tocca estrapolare, il che, non lo nego, puo’ essere una faticaccia.

Ok, adesso partiamo.

IL SOSTEGNO che i vertici della Chiesa continuano a dare a Berlusconi è non solo uno scandalo, ma sta sfiorando l’incomprensibile. Che altro deve fare il capo di governo, perché i custodi del cattolicesimo dicano la nuda parola: “Ora basta”?… Ha a suo fianco la lettera di Paolo ai Corinzi: “Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è immorale o avaro… leggi tutto

Immaginatevi la Spinelli che chiede al Papa di intervenire contro i disordini sessuali di Vendola, noto pederasta. Magari sottoponendo citazioni evangeliche (che non mancano di certo).

Bene, il primo intervento è già finito, alla prossima.

31 pensieri su “Le brutte prediche di Barbara Spinelli”

  1. “Immaginatevi la Spinelli che chiede al Papa di intervenire contro i disordini sessuali di Vendola, noto pederasta”

    ? in che senso?

  2. Bé, non ha appena chiesto che la chiesa intervenga scandalizzata contro i disordini sessuali di B?

    Ma per la chiesa anche quelli dell’ omosessuale Vendola sono “disordini sessuali”. Che si fa? Si interviene anche lì con scandalo e denunce?

    Il moralismo è fastidioso, il moralismo “quando fa comodo” è ributtante.

    Ma c’ è di più. Chi ieri condannava le “interferenze” di una Chiesa che diceva la sua su LEGGI DELLO STATO, oggi chiede addirittura “interferenze” affinché si condanni pubblicamente una CONDOTTA PRIVATA.

  3. ho capito. E’ per la Chiesa che sono disordini sessuali. Ma non ho letto la Spinelli, però. Parla di disordini sessuali? Dice che per questo e su questo la Chiesa dovrebbe intervenire?
    Sottoscrivo comunque – in linea generale – la condanna del “moralismo quando fa comodo”, e considero ributtante anche l’ipocrisia dell’ “anti-ingerenza quando fa comodo”.

  4. Scusa, ma quali sono i comportamenti accertati su cui siamo chiamati a dare un giudizio, cosa esce dalle telefonate che ci dovrebbe far dire: “ora basta!”? Di cosa si parla se non di “festeggiare” con donnine?

    Non è forse questo una forma di “disordine”? Altrimenti perché mai dovremmo dire “ora basta!” se tutto procede ordinatamente? Chiamalo come vuoi, per la Chiesa a cui non a caso ci si appella, è certamente una forma di “disordine sessuale”.

    Sì, proprio come l’ omosessualità. E se chiedi alla Chiesa di fare il suo mestiere ritenendo che il suo mestiere sia quello di riprendere pubblicamente il peccatore che dà scandalo, dovresti chiedere che la cosa valga per tutti i peccatori, al di là chi sia tale per te.

    Secondo la finta Suora di Repubblica il premier avrebbe “prostituito minorenni” e “svilito l’ onore della sua carica”. In altri termini: aveva un nutrito harem di amanti giovani e le manteneva nel lusso (un po’ come tutti nei romanzi di Balzac, Stendhal… fino a Zeno Cosini, ognuno coi mezzi che ha).

    E’ questo che esce dalle telefonate.

    Poi quelle “donnine” le puoi chiamare escort, prostitute o “donne che separano il sesso dai sentimenti”. Puoi chiamarle come vuoi. Ma è la loro presenza nelle stanze del premier che scandalizza la bacchettona-pro-domo-sua e le fa dire “ora basta!”.

    Non pensi che anziché condannare “in via generale” il moralismo “quando fa comodo” sia molto meglio condannare la sua chiara manifestazione presente qui e ora, ovvero Suor Barbara Spinelli?

  5. calmi. Volevo solo sapere per chi dava scandalo il peccatore Vendola. Quindi se si chiede alla Chiesa coerenza nel giudicare quelli che – per lei – danno pubblico scandalo, bisognerebbe chiederle di… Ecc.
    Bene ho capito. Scusa se mi sono tenuta sulle generali non avendo letto l’articolo. Non leggo Barbara Spinelli. E riguardo alla tua obiezione: la condanno, sì. La aborro anche, se può servire.
    D’altra parte, essendo la Chiesa da anni al centro di immani scandali per abusi su minori e pedofilia, tendo a pensare che al suo portavoce non convenga tirare fuori la storia della prostituzione minorile. Ha appena attraversato un uragano di proporzioni bibliche, non sfiderei la sorte. (Ma la prostituzione minorile, non è un reato?)

  6. Scherziamo? Scusa tu se ho inavvertitamente alzato i toni. La tua ricostruzione è comunque adeguata.

    Se la Spinelli si fosse limitata al solito predicozzo avrebbe avuto le sue ragioni nell’ invocare l’ inferno per B. lasciando che V. si diverta come vuole. Infatti, presumibilmente, la sua morale reputa peccaminoso e infamante solo il comportamento del primo.

    Ma poiché sembra che questa volta voglia fare la moralista-per-conto-terzi, allora deve anche beccarsi la morale dei terzi (che condannano B. come V.).

    Non leggi Barbara?

    Ma probabilmente proprio a questo si deve lo scatenamento di un moralismo surrogatorio: ormai letta solo dai fanatici, quanto scrive ha perso di peso negli anni, cosicché spera tanto che le sue condanne siano pronunciate da bocche più autorevoli. Calcoli di convenienza la inducono quindi a tirare la tonaca di tanto in tanto.

  7. Bronko, c’è un passaggio che, in relazione a quanto dici e che personalmente condivido (condivido quanto dici, non la Spinelli), non commenti: ” Pare che sia la paura, ad attanagliare i vertici ecclesiastici: paura di perdere esenzioni fiscali, sovvenzioni……” scrive la Spinelli. Perchè?

  8. Potrei commentare con una parola: elucubrazioni.

    In realtà non credo che la Spinelli pensi quel che dice; in lei, difficilmente troverai parole di sincera introspezione, ancorché sbagliate, tutto è funzionale a colpire il bersaglio: fa finta, e neanche troppo bene, di formulare delle ipotesi, in realtà non è interessata alla loro credibilità, mira all’ effetto indiretto: offendere attribuendo calcoli meschini a chi non sente in combutta con lei.

    La tempra della Spinelli , in fondo, resta nobile. In questi casi, quando odi e vedi che altri non odiano, cominci a odiarti. E una persona che si odia tende a rendersi odiosa accusando tutto e tutti.

  9. “…tutto è funzionale a colpire il bersaglio: fa finta, e neanche troppo bene, di formulare delle ipotesi, in realtà non è interessata alla loro credibilità, mira all’ effetto indiretto: offendere attribuendo calcoli meschini a chi non sente in combutta con lei. La tempra della Spinelli , in fondo, resta nobile. In questi casi, quando odi e vedi che altri non odiano, cominci a odiarti. E una persona che si odia tende a rendersi odiosa accusando tutto e tutti…”

    E’ il ritratto di Ferrara!

  10. Ma chi sarebbe il bersaglio di Ferrara. Completa la similitudine per darmi un’ idea più completa, perché io intuitivamente non riesco a fare il parallelo.

  11. ho letto il tuo ritratto e ho scritto senza pensarci. La similitudine è venuta spontanea. “… tutto è funzionale a colpire il bersaglio: fa finta, e neanche troppo bene, di formulare delle ipotesi, in realtà non è interessata alla loro credibilità, mira all’ effetto indiretto”. Il bersaglio? E chi lo sa: suo padre, l’ideologia comunista, i dirigenti dell’ex-Pci che non gli hanno mai dato il credito che avrebbe voluto (e probabilmente meritato)… Non lo so. Ho letto e ho pensato che le stesse parole avrebbero potuto essere riferite a lui.

  12. a proposito di Berlusconi, delle sue donnine e dell’intervista a una di loro diffusa di recente, Terry De Nicolò. Catherine Hickam della London School of Economics parla del “capitale erotico” delle donne e di come le femministe rafforzino le ‘ideologie morali’ patriarcali nate per impedire alle donne di utilizzare quel capitale, per affermarsi. (Se ho capito bene) http://esr.oxfordjournals.org/content/26/5/499.abstract

  13. Ottimo rinvio, ho letto tutto con “golosità”. Anch’ io ho l’ impressione che la “battaglia tra i sessi” si sia trasformata in una guerra civile tra donne, anche se non bisogna dirlo.

  14. DICIAMOLO! E’ esilarante! Le femministe che dovevano dare alle donne il diritto di gestirsi, ora invocano la Chiesa… come Barbara. Troppo forte. Terry De Nicolò è stata traviata da Mediaset, dal sistema, dal potere, dal capitalismo, è una mela marcia, è una compagna che sbaglia, è una vittima… nient’altro?

  15. nelal grande manifestazione se non ora quando contro Berlusconi e le sue donne, c’era una suora sul palco. Ma come? La Chiesa non aveva sempre oppresso le donne?

  16. Correggetemi se sbaglio, ma il “capitale erotico” di cui parla Catherine Hickam è quel mix di avvenenza, fascino e capacità seduttiva che più o meno tutti abbiamo e che possiamo usare come meglio crediamo nella vita privata e sul lavoro, giusto?…che c’entra questo con la professione di Terry De Nicolò? Sarò strano, ma non mi viene in mente nulla di meno eccitante di una donna che va a letto con un uomo che la disgusta solo perchè lui la paga

  17. In effetti bisogna avere una mente “ingenua” per comprendere senza porsi tanti dubbi la semplice verità per cui il “capitale erotico” è importante soprattutto per chi valorizza il sesso.

    Eppure a me certe analisi convincono proprio perché si fondano sull’ ovvio e non osano spingersi troppo oltre.

    Raffinare il pensiero è un’ ambizione legittima, purché si sappia che dopo la seconda contorsione si puo’ dire di tutto.

    1. e allora forse la pensiamo diversamente su cosa vuol dire “valorizzare il sesso”: per me significa farlo con chi ti pare, pure col capufficio se ti attrae, ma se lo fai con chi ti repelle solo ed esclusivamente perchè ti paga allora c’è solo il capitale senza l’erotico.
      ora se ho ben capito, il capitale erotico non significa che io mi scopo un mostro ributtante perchè è ricco, significa usare abilmente o comunque incrementare il mix che ho detto prima (e che anche chi non è bellissimo/a può possedere) per ottenere vantaggi non solo nella vita amorosa, ma in ogni tipo di interazione sociale..ora mettere sullo stesso piano questo con la prostituzione che è una cosa ben precisa, per me equivale a confondere le acque, è come dire che siamo un po’ tutti/e prostitute e prostituti e non è vero.

  18. (ciao Paolo, hai dato un’occhiata al cineclub? Hai visto qualcuno dei film? “La nana” – film cileno, ric ha intitolato il post “Forza Raquel!” — è piaciuto molto sia a me che a ric. Di recente ho visto “L’occhio che uccide” di Michael Powell (delal ditta Powell-Pressburger) e un documentario molto interessante su Norman G. Finkelstein: “American radical: the trials of Norman g. Finkelstein”. Si trova sottotitolato in italiano… Proponici qualche titolo da vedere anche tu. Dia

    1. non ho visto nessuno dei titoli citati però conosco L’occhio che uccide e mi piacerebbe vederlo. Film da consigliare? Non saprei..Carnage di Polanski dicono che meriti e anche (ma è di qualche anno fa) vincere di Bellocchio, che ho in DVD e devo ancora vedere, però!
      di recente ho visto Tamara Drewe-tradimenti all’inglese una bella commedia brillante di Stephen Frears

      1. sì, di tamara Drewe ho tradotto il pressbook e so tutto. Carnage lo vedo domani pomeriggio. Se ne riparla!

      2. Perché qualcuno di voi due, dopo aver visto l’ ultimo Polanski, non ci rende partecipi delle sue impressioni in un post dedicato?

        Parlo anche a Paolo, non sarebbe un problema abilitarlo.

  19. Paolo, ho come l’ impressione che tutto sia molto più semplice.

    Poiché è possibile ottenere “cose” attraverso la propria carica erotica, c’ è chi investe in “capitale erotico”.

    La “cosa” a cui si mira dipende dalle preferenze soggettive e per l’ analisi è secondaria: soldi, cene al ristorante e gioielli, qualche anno in compagnia di George Clooney, un fidanzamento, un matrimonio…

    E’ chiaro anche che la donna, da sempre, sfrutta meglio quest’ arma visto che l’ autocontrollo dei maschietti è molto più basso quando si parla di sesso.

    Terry è stata avvantaggiata da madre natura, ma di certo non rinuncia ad investire in capitale erotico: cura la sua bellezza, compra e indossa i sexy vestiti di prada, e sculetta perennemente su sandali stilettati.

    C’ è anche chi per ottenere le sue cose punta su altro perché non puo’ o non vuole seguire quella strada; è a loro che pensa Terry quando dice “se voi fate ssscccichifo… state a casa…”.

  20. Nel suo saggio Hakim parla anche di Schwarzenegger e Obama, anche loro investono sul capitale erotico di cui dispongono. Un tempo si pensava che solo le donne investissero sul loro capitale erotico, Hakim pensa che non sia così. Ognuno di noi investe sul suo capitale erotico e lo utilizza (per es. a livello seduttivo, di charme, di atteggiamento, eccetera), ma le donne hanno gioco più facile per due motivi: a) i maschi della specie sono tendenzialmente più sex-oriented, quindi affamati di bellezza e stimoli erotici; b) le femmine dedicano mediamente più tempo, energie e lavoro ad aumentare il loro capitale (chirurggia estetica, fitness, massaggi, eccetera). Quindi la bellezza femminile va alla grande sul mercato. E c’è chi la sfrutta come fa Terry. (“La bellezza è un tesoro, e una donna bella deve poter vendere quello che ha”, dice Terry nell’intervista. Poi che a noi piaccia o no, il giudizio morale, eccetera, è un’altra cosa.) Dal punto di vista ‘femminista’, una donna che sceglie liberamente di vendersi al miglior offerente (maschio o femmina, esistono anche le lesbiche ricche e potenti) e guadagnarci una bella casa, una vita agiata e un bel vitalizio non dovrebbe disturbare chi un tempo gridava “Io sono mia”. Invece…

    1. guarda, quel che mi disturba dell’intervista di Terry e che non vuole essere giudicata e poi è la prima a giudicare dando per scontato che chi la critica è “racchia” e in quanto tale deve “stare a casa”, forse voleva solo “scandalizzare”, “provocare”? bè diciamo che c’è chi lo fa molto meglio..poi personalmente ogni volta che la provocazione esce dal campo dell’arte e dello spettacolo inizio a provare un senso di fastidio..ormai nel dibattito pubblico ogni volta che qualcuno spara una cavolata si nasconde dietro l’essere “provocatore”, “fuori dagli schemi” e così via (Massimo Fini è bravissimo in questo trucco), sta diventando un modo per non assumersi la responsabilità di ciò che si dice.
      Non so se sono “femminista” , vorrei poter dire che sono “umanista” quindi quel che non mi piace della prostituzione è che separa l’atto sessuale da qualunque tipo di coinvolgimento anche da quello legato alla pura attrazione fisica (che se c’è non è reciproca), ma non è solo questo: anche gli attori porno, professionisti o meno, possono non provare e credo che non provino attrazione reciproca, ma in quel caso comunque si tratta di due “colleghi” che lavorano insieme in un certo settore, che hanno scelto la stessa “carriera”, mentre invece nella prostituzione c’è un rapporto “fornitore-cliente” che mi pare la negazione della gioia che associo al rapporto sessuale. Scusa se non so come spiegarmi meglio.

      1. capisco, figurati se devi giustificarti poi. Credo ceh tu stia valutando altri aspetti della questione, tutti validi e legittimi. Io volevo solo sottolineare quella che mi sembra una contraddizione (il femminismo che assume e fa proprie “ideologie morali” patriarcali – così le definisce la Hakim – e la conseguente guerra fra donne che ne è risultata).

        Sulla prostituzione poi si può dire e pensare quello che si vuole e si può, e che ha a che vedere con il proprio mondo affettivo, psicologico, culturale, ideologico o altro di riferimento.

  21. p.s. su Vendola e la Chiesa, non hai fatto in tempo a dire A, che il vescovo Babini di Grosseto ha pareggiato il conto!

  22. Avevi dubbi? solo un cieco puo’ non capire.

    Ma del resto la stessa Barbara nell’ articolo lo paventa: “… in quel che chiediamo si potrebbe annidare un pericolo…”. Seee… il pericolo della coerenza.

    Non c’ è paura, con la Barbara nessun pericolo, gonfierà di nuovo il petto e rivolta al Babini, come se nulla fosse pronuncerà il suo “Ma come osa! bigottone oscurantista!”

  23. … e leggo ora che la Lega ha risposto a Bagnasco come avevo detto io!
    O siamo paragnosti o recitiamo tutti lo stesso, identico, eterno copione!

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