Follia!

Come rapportarsi con la malattia mentale? Cos’è esattamente? Come deve essere intesa?

Bryan Caplan nel saggio “THE ECONOMICS OF SZASZ PREFERENCES, CONSTRAINTS AND MENTAL ILLNESS” difende una visione economicista.

Tesi…

… il modello che postula il malato mentale come un tale con preferenze estreme è il migliore…

Vantaggio: un soggetto del genere rientrerebbe nel modello economico tradizionale. Il che significa società più efficienti e prospere.

***

I due piloni centrali del modello economicista…

… nella teoria economica le scelte sono determinate da due fattori: preferenze e vincoli di bilancio. Le scelte del malato mentale sarebbero da inquadrare come “preferenze” piuttosto che come “vincoli”…

Vincoli e preferenze. Non esiste altro nel mondo dell’economia. Cos’è cio’ che chiamiamo “disturbo mentale”? Un vincolo ai nostri comportamenti o una preferenza che li guida?

Ebbene, nel modello economicista il “malato mentale” è solo un soggetto con “preferenze estreme”.

L’obiezione più scontata si puo’ sintetizzare in questo esempio…

… Sandy si barcamena tra due lavori spiacevoli che rendono poco, non ce la fa più ad andare avanti fino al giorno in cui si sente stanca e svuotata, va dal medico che gli diagnostica una depressione, poi torna a casa e sta a letto tutto il giorno. Bob è un manager di successo che vuole partecipare alla maratona di Boston ma questa settimana è stracarico di lavoro, quando rientra a casa si ritrova stanco e demotivato, va dal medico che gli diagnostica un’influenza. il giorno dopo anziché allenarsi per la maratona se ne sta a letto. Da notare che influenza e depressione possono avere un’origine molto simile: un corpo stressato che abbassa l’azione del sistema immunitario. Orbene: perché dovremmo credere che quella di Sandy è una scelta mentre quella di bob un vincolo esterno?

Una risposta plausibile…

… il fenomeno fisico non è rilevante finché non stabiliamo il nesso causale: è lo spirito che aziona i corpi o sono i corpi che determinano l’azione dello spirito? Nella storiella ci sono chiari indizi che i nessi siano diversi: Bob in fondo rinuncia ad un compito piacevole (la maratona), senza contare che per lui il lavoro stesso è gratificante e in qualche modo piacevole. Sandy invece “rinuncia” alla tortura dei suoi due lavori…

Seconda obiezione

… ammettiamo di entrare di nascosto nella stanza di John e iniettargli mentre dorme la sostanza X che tra i suoi effetti collaterali induce depressione. Quando si sveglia John è fortemente depresso e torna a letto. Qui non c’è stata scelta di sicuro, eppure c’è depressione!…

Risposta…

… infatti qui sappiamo con certezza che non c’è stata scelta ma questo è un caso che non somiglia affatto a quelli da noi considerati…  In condizioni normali è più ragionevole che sia il libero arbitrio a determinare il comportamento apatico… Uno potrebbe entrare di soppiatto nella mia camera da letto e iniettarmi una sostanza che, una volta sveglio, mi indurrà ad andare verso il frigo e mangiare la tavoletta di cioccolato che ho comprato ieri… cio’ non toglie che quando di solito mangio il cioccolato lo faccia per una mia libera scelta…

Terza obiezione

… perché allora chi soffre di “disturbati mentali” chiede aiuto e si dice malato e infelice per la loro condizione?…

Risposta…

… è una buona tattica per ricevere aiuto a buon mercato nel momento del bisogno…

Quarta obiezione:

…se devo pensare che chi mi dice una cosa in realtà ne pensa un’altra, posso provare e confutare tutto

Risposta:

… ma ho comunque dei criteri per sospettare di chi mi parla: quando per esempio si ha una grande convenienza ad affermare certe cose la credibilità di chi le afferma diminuisce. La psicologia evoluzionista studia proprio l’ipocrisia e l’autoinganno che ci caratterizzano. Non dobbiamo forse considerarla una scienza?

Quinta obiezione…

… se quelle dei disturbati sono solo “preferenze estreme” dobbiamo concludere che sono preferenze molto disordinate: ora vogliono abusare di una certa sostanza, poi vogliono smettere, poi ancora vogliono tornare alla sostanza…

Risposta…

… forse in alcuni casi estremi bisogna anche concludere in questo senso, ma non esattamente come viene descritto nell’ obiezione. Cosa c’è che non fila in un alcolista che ragiona così: “ora, nelle condizioni in cui sono, scelgo di bere, lo trovo piacevole. Poi, lo so già, toccherò il fondo, un punto in cui nemmeno il bere è più piacevole, sarò una “merda”… Ebbene, in quel momento chiederò aiuto dicendo che voglio smettere, la gente si impietosirà e mi soccorrerà. Quando tornerò nella condizione in cui sono ora tornerò a bere. Ben inteso: se durante il mio recupero dovessi per caso giungere ad una condizione più piacevole di quella attuale (magari con tanti amici, magari con una posizione di rispetto negli alcolisti anonimi…) non posso certo escludere a priori di optare per conservarla anziché per rovinarmi di nuovo con la bottiglia”…

Naturalmente chi riflette su una simile ipotesi tende a scartarla dicendo: “francamente non ho mai conosciuto in vita mia gente che ragionasse in questi termini”.

Ma qui il “ragionare”  deve intendersi come metafora. E’ il corpo che “ragiona” così più che la nostra testa. Noi ci limitiamo a dare una sorta di “via libera”.

Se dico che il sole ha “pensato” bene di tramontare anche oggi, uso il termine in senso metaforico.

In altri parole, è la selezione naturale che ci facilita le cose poiché ha sperimentato queste strategie di sopravvivenza come vincenti.

***

Vediamo più nello specifico qualche caso problematico.

Come si puo’ formalizzare in termini economici, per esempio, il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività o ADHD? Non è così difficile…

… Overall, the most natural way to formalize ADHD in economic terms is as a high disutility of work combined with a strong taste for variety. Undoubtedly, a person who dislikes working will be more likely to fail to ‘finish school work, chores or duties in the workplace’. Similarly, a person with a strong taste for variety will be ‘easily distracted by extraneous stimuli’. symptoms of inattention are worded to sound more like constraints. However, each of these is still probably best interpreted as descriptions of preferences…

***

Vediamo altre obiezioni all’approccio economicista.

Al fondo della concezione proposta ci sono assunti sulla filosofia della mente che qualcuno potrebbe ritenere delle forzature. Non è così, giusto uno scientista potrebbe dissociarsi ma lo scientismo non è l’unica filosofia della mente…

… What about all the contrary scientific evidence?  It’s not really contrary.  The best empirics in the world can’t resolve fundamental questions of philosophy of mind…

C’è poi chi fa notare che il cervello dei matti potrebbe presentare degli squilibri a livello chimico? E’ per questo che assumono medicine. Qui si va sul concetto di malattia, un concetto problematico…

… critics often cite findings of ‘chemical imbalances’ in the mentally ill. The problem with these claims, from a Szaszian point of view, is not that they find a connection between brain chemistry and behavior. The problem is that ‘imbalance’ is a moral judgment masquerading as a medical one

Ma come distinguere un vincolo da una preferenza?…

… make such a big deal about the difference between preferences and constraints. If you literally CAN’T do something, it makes sense to say you have a “disorder.” If you’re perfectly able to do something but don’t like it, it doesn’t. How can you tell the difference? As I say in the paper, see if sufficiently strong incentives change behavior. If you do X given sufficient motivation, you CAN do X…

Più nello specifico, c’è un metodo semplice semplice…

… chiedersi sempre se con la proposta di un compenso Tizio è in grado di variare il suo comportamento. Se sì, allora PUO’ variarlo e possiamo così dire che è in grado di scegliere… esempio… se ti offro una somma di denaro affinché tu ti astenga dal bere e tu riesci a guadagnartela, allora, cio’ indica che se solo lo volessi tu POTRESTI astenerti…

 

follia